Il DL Rilancio stanzia grandi risorse per l’internazionalizzazione delle imprese: l'importanza delle informazioni commerciali investigate per l'estero
Il Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 - Decreto Rilancio ha stabilito un aumento delle risorse destinate all’internazionalizzazione delle imprese.
Il nuovo pacchetto di misure a sostegno delle esportazioni oltre ad un incremento dei fondi, amplia di fatto anche la platea di imprese che potranno usufruirne.
L’art. 48 del Decreto Rilancio infatti, stanzia ulteriori 250 milioni per il Fondo di promozione integrata, creato dal Decreto Cura Italia, che arriva così ad una dotazione di 400 milioni, rispetto ai 150 milioni iniziali.
Va considerato, inoltre, l’incremento della dotazione finanziaria del Fondo Rotativo 394-1 gestito da Simest, per il quale sono previsti ulteriori 200 milioni. Per questo strumento collaudato poi, grazie alle possibilità offerte dall’attuale quadro europeo in merito agli aiuti di stato, è prevista la possibilità di raddoppiare i limiti massimi dei finanziamenti agevolati a valere sul Fondo 394-1.
Con la cancellazione del regime “de minimis” dalle condizioni previste dal Fondo di promozione integrata per concedere contributi a fondo perduto e la sospensione temporanea del “de minimis” (fino al 31 dicembre 2020) anche per quanto riguarda i finanziamenti agevolati, i co-finanziamenti e le garanzie concesse dal Fondo 394-81, si amplia di fatto, e in maniera sostanziale, la platea di imprese destinatarie delle agevolazioni volte al sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Come molte delle misure varate dal Governo per accelerare l’uscita dalla crisi e la ripresa economica, anche le misure a sostengo dell'internazionalizzazione rappresentano una grande opportunità che le imprese devono saper cogliere.
Anche quando ci si rivolge ai mercati esteri rimane sempre l'incognita circa l'affidabilità dei partner internazionali.
Se già quando ci si rivolge al territorio nazionale, la scelta di nuovi partner e clienti dovrebbe essere attenta ed effettuata sulla base di analisi e dati certi, a maggior ragione l’attenzione deve essere alta nel momento in cui si superano confini dello nazionali.
Gli importanti investimenti necessari all’internazionalizzazione dell’attività d’impresa, implicano un maggiore rischio: sia per l’entità dell’investimento stesso, sia per la maggiore difficoltà nel reperire informazioni sui contesti e le imprese estere.
Ci sono poche ma cruciali domande che devono trovare risposta prima di allacciare nuovi rapporti con aziende estere. Anche se si tratta di quesiti di buon senso, le risposte necessitano di approfondite analisi e non sempre sono in linea con quanto ci si poteva attendere ad un primo sguardo.
È dunque necessario fare molta attenzione al cliente estero: è affidabile? Quanto posso espormi nella fornitura? Risultano fatture non saldate? Qual è il tempo medio impiegato per saldare le fatture?
E ancora: la società è davvero solida come sembra? Nella storia dell’azienda ci sono stati elementi di crisi o difficoltà? Per quali motivi e come sono state risolte?
La risposta a queste domande richiede attente analisi dei dati ufficiali e il recupero di informazioni confidenziali: è l'unico modo per avere un quadro completo delle aziende con cui ci si accinge ad instaurare nuove collaborazioni.
Entrare nei mercati esteri è un grande passo per un’azienda e grazie ai fondi stanziati dal Decreto Rilancio è un’occasione da sfruttare assolutamente.
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Internazionalizzarsi è bene. Informarsi è doveroso.
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