Gli indici tradizionali rilevano una crisi d'impresa quando è già in atto, è necessario adottare nuove strategia di prevenzione.
La prevenzione della crisi di impresa è un tema che negli ultimi mesi è molto dibattuto sia in merito al nuovo Codice della Crisi d’impresa (la cui entrata in vigore è stata posticipata a settembre 2021), sia a causa della congiuntura internazionale causata dall’emergenza sanitaria.
Cerchiamo dunque di comprendere quali siano le metodologie più adatte per anticipare possibili situazioni di crisi ed arginarne il prima possibile le conseguenze.
Riferendosi alla prevenzione della crisi d’impresa, si pensa di norma alla costruzione di modelli che portino alla tempestiva individuazione di eventuali anomalie nella redditività e nei deficit patrimoniali e finanziari.
In realtà, quando un’impresa inizia a rilevare i primi segni di crisi quali tensioni finanziarie, ritardi nei pagamenti, calo del fatturato ecc., la crisi è già in atto.
I primi segnali erano sicuramente già presenti ma i modelli impiegati tradizionalmente non sono in grado di rilevarli.
Cercare dunque di prevenire una crisi d’impresa ponendo attenzione ad eventuali anomalie degli indici di bilancio o misurando l’entità del deficit economico o patrimoniale è certamente fuorviante.
Al fine di agire tempestivamente, prima che la crisi d’impresa si manifesti anche nei dati oggettivi, è necessario valutare costantemente le minacce e le opportunità con cui ogni imprenditore deve misurarsi quotidianamente.
Vediamo alcune buone pratiche che l’imprenditore e il management dovrebbe adottare per anticipare situazioni di difficoltà e crisi.
L’atteggiamento dell’imprenditore
Per conservare la giusta profittabilità del business e una buona continuità gestionale, è necessario avere una profonda conoscenza del contesto in cui si opera e procedere ad una costante analisi delle performance dell’impresa stessa.
Il rischio è parte integrante di ogni attività d’impresa per cui è necessario che tutti i parametri del proprio business siano sempre monitorati e soggetti ad analisi.
Solo distogliendo lo sguardo dalle pressanti occupazioni quotidiane e immaginando il prossimo futuro, sulla scorta dei giusti indicatori, è possibile anticipare ed evitare situazioni di crisi.
Il contesto attuale
Il contesto odierno caratterizzato dalla globalizzazione dei mercati e dai bassi costi della mano d’opera fornita dai Paesi emergenti, deve spingere l’impresa ad una sempre maggiore attenzione all’equilibrio economico e finanziario.
Non potendo competere direttamente contro Golia è necessario dunque tendere ad un’economicità della gestione cercando di generare ricavi ed evitare sprechi di risorse, evitando allo stesso tempo di ridurre gli investimenti e di comprimere lo sviluppo futuro.
Considerato che nel contesto attuale i margini di manovra sui prezzi di vendita sono particolarmente esigui, è dunque necessario contenere al massimo i costi, senza però ridurre il rapporto qualità/prezzo e deprimere eccessivamente gli investimenti in capitale umano e tecnologico.
L’importanza dell’analisi strategica
L’analisi della contabilità generale rileva i “risultati” di esercizio e dunque per sua natura rileva solo a posteriori i segnali di crisi.
Per questo motivo è assolutamente fondamentale affiancare ad essa una contabilità analitica in grado di evidenziare in particolare il processo di formazione dei costi.
Adottare un’attività di analisi strategica da affiancare alla normare analisi della contabilità, permette di garantire livelli minimi di previsione degli andamenti prospettici.
Ogni attività futura deve essere soggetta ad un’attenta verifica delle performance aziendali storiche e dall’analisi delle cause che hanno innescato l’eventuale declino.
Le reazioni possibili al contesto attuale
In periodi congiunturali di contrazione della domanda e di deleveraging come il presente, dev’essere cura del management intervenire prontamente e redigere un piano di risanamento.
Partendo dall’analisi del contesto esterno e dei punti di forza e debolezza del modello di business o di singole aree strategiche, valutato il posizionamento dell’impresa, dei prodotti, le linee di tendenza del mercato e la sua attrattività, vanno dunque individuate le azioni necessarie a risollevare le sorti dell’impresa prima di giungere ad un processo liquidatorio o all’adozione di procedure concorsuali.
La necessità di un nuovo approccio gestionale
La tradizionale teoria economica aziendale che pone alla base dell’analisi delle performance d’impresa indici quali ROI, ROE, ROS, indice di leva, di indebitamento ecc., non ha più la capacità di fornire all’imprenditore di oggi il supporto necessario per pervenire alla migliore gestione possibile della sua attività.
L’attuale teoria non riesce cioè a verificare se l’impresa è realmente in crisi e se può uscirne o è destinata al fallimento.
I modelli che si basano sull’analisi di tali dati sono certamente validi, tuttavia spesso consentono di vedere le tensioni e i cali di rendimento solo quando sono già in atto e non dicono nulla delle cause.