Prorogata al 16 maggio 2022 l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa.
Con il DL 118/2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 202, 4 agosto) viene ufficializzata la proroga al 16 maggio 2022 l’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi d’impresa.
Con lo stesso decreto legge viene inoltre posticipata al 23 dicembre 2023 l’entrata in vigore degli strumenti di allerta (titolo II – Parte prima – Codice della crisi d’impresa) assieme ad alcune novità.
Per maggiori informazioni sul nuovo Codice della crisi d’impresa e sulle novità rispetto agli attuali strumenti vedi anche:
- Nuova definizione di Default, cosa cambia per le imprese
- Default: nuove regole e gestione dei crediti commerciali
Le novità introdotte con la proroga al nuovo Codice della crisi d’impresa interessano principalmente la modifica della legge fallimentare, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale previsti dal codice della crisi.
Nello specifico, a partire dal 15 novembre, vengono introdotti nuovi strumenti di protezione.
In particolare, mediante l’istituto della composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa, sarà concesso all’imprenditore in condizioni di criticità finanziaria, il supporto di un esperto in materia di mediazione. Questa figura avrà il compito di definire un piano di risanamento nei confronti dei creditori prima che scatti la segnalazione agli OCRI (Organismo di composizione della crisi d’impresa).
Questa ulteriore misura di tutela, introdotta in occasione della proroga al nuovo Codice della Crisi d’impresa, permette inoltre all’imprenditore di richiedere l’applicazione di misure protettive del patrimonio.
In tal modo, a fronte della buona disposizione al risanamento della crisi da parte dell’impresa, il nuovo Codice della crisi impedisce ai creditori di acquisire diritti di prelazione (se non concordati), oppure di dare il via o proseguire eventuali azioni esecutive e cautelari.
Con queste modifiche al Codice della crisi d’impresa, l’obiettivo del legislatore è dunque triplice.
In primo luogo, attraverso la proroga si intende concedere più tempo alle imprese per recuperare quella stabilità finanziaria che la pandemia ha incrinato, spesso in modo grave.
In secondo luogo, mediante la novità relativa agli strumenti offerti dall’istituto di composizione della crisi, si intende mettere a disposizione uno strumento efficace e tempestivo a supporto dell’impresa prima che raggiunga i parametri secondo cui verrebbe poi segnalato lo stato di crisi all’OCRI.
Infine, la proroga e le novità introdotte al nuovo Codice della crisi d’impresa, assieme all’entrata in vigore scaglionata (prima degli strumenti di allerta e poi del nuovo codice nella sua interezza), si intendono valutare sul campo l’efficacia degli strumenti stessi, così da poter intervenire con ulteriori modifiche qualora necessarie.
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